Barbara Serdakowski
dalla raccolta inedita Night train
Pain (staffetta)
Il veleno viene versato
Come per cacciarlo o passarlo ad altri
(Veleno / Venom, la fiaccola di una staffetta)
Per lenire giorni inconfessati
Nascosti / lurking
autocoscienti
Organi malfunzionanti.
(dietro una porta di vetro senza riflesso)
È impotenza?
Road kill? / Carne da macello?
Envy? / Invidia?
È la morte imminente di tutta la pelle con striature e tracce di pus in esecuzione?
È la paura della sofferenza solitaria che sgorga da dietro vecchie stufe ricordo?
Spente ma ancora calde?
Il dolore ora vuole il Mirroring
Con gemiti macina ossa
Forse è solo un bisogno di condivisione
E qualcuno, a malincuore credulo
Unwinllingly available / Inconsapevolmente disponibile.
Parole (giuramenti rotti)
Some are born
Nacierón
Alcune sono nate
Some creep in
insinuate
(Insinués, des mots se sont insinués)
Some are just thrown as stones in lapidation
Alcune sono state semplicemente lanciate come pietre nella lapidazione
Non diventano mai
Sulle guance lavate in qualsiasi momento
Parole…
Alléchants / Tantalizing / Alletanti
Prese in prestito, come si farebbe con i libri di biblioteca / library
sempre dimenticando rifiutando di restituirle.
Fishbones / arrêtes / lische bloccate in gola o girasoli che sporcano / litter all’infinito
Diffondendo semi /seeds-mosche ovunque anche sul tuo viso.
Quelle parole cullate
a mani nude
giuramenti rotti
Lasciano solo wordprints / impronte di parole sedimentate
Fossili, insetti nell’ambra.
Fear (nel vuoto a destra)
Questo non è qualcosa che si sa
Nie wiemy tych żeczy
Appartiene come fanno le membra / limbs e le orecchie, le unghie
Che si tagliano verso il basso
Oppure la fame, il desiderio / yearning e tutti gli opposti
Una volta ho appeso un gatto recalcitrante fuori da una finestra
Once I hung a recalcitrant cat outside a window
J’ai suspendu le chat hors de la fenêtre
Il devint mou
La bestia divenne cedevole
Mani alzate / raised hands
Promised promises / promesses promises / promesse promesse
Aggiunte o sottrazioni /additions or subtractions
Toni di deluse intimazioni
Torri di mattoni / brick towers, wheels of fortune / ruote della fortuna, zucchero filato
rosa / pink
Con quelli giusti
Da quelli giusti
To the carefully chosen / surtout bien choisi
Sopra il vuoto a destra
E tutti noi pendiamo, gatti paralizzati
Ammorbiditi e sottomessi
Da quella finestra / okno.
Giudizio (o così rammentato)
La vita è infinita quanto un momento di giudizio / sin fin como un juicio
Così breve da lontano
Soprattutto non la propria
Bits and pieces / pezzi / des bribes
Years gone by / Anni passati / Años che se fueron
Come tagliare falangi delle dita,
Ancora contando.
Attraverso strati di larve
Bandiere auto stampate portate in alto / high-held self-printed flags
Di tutte le forme di impedimenti,
Falsi, veri, o così rammentati
Rosicchiando avanzi ormai esauriti / Gnawing at leftovers that give no more
Così impegnati così impegnati a pesare colpe con la bilancia da orafo
Così impegnati così impegnati. /So busy so busy.
Incompiuti (quelle cose facili )
È lasciare andare / put to rest
Tutte quelle cose facili
Piegare rami e spazzare pietre / doblar ramos y barrer piedras
Se laisser derrière / to leave behind
un cane sulla strada
Thinking you won’t ever howl / pensando che non ululerai mai
Un momento di leggerezza / lightness / moment lekkości
Forse solo i fari di un tir che passa
Flushing some chrome like bookshelf / spazzando di luce qualche scaffale tipo cromato
e poi le cose persistenti / lingering
vestiti mai indossati, cibo stantio, mappe stradali arrotolate
vacillanti / faltering,
gli incompiuti / all things unfinished / todas la cosas sin termina
Non c’è pietà per se stessi / There is no pity for selves
Nessuna vecchia macchia di fondo di tazza di caffè da pulire
Libertà è la cosa più semplice da dire / najbardziej wiarygodna,
La più debole.
Ora sei l’invisibile, il non detto
Appendere un sorriso, as you would a picture / comme on ferait avec une photo
(Con un chiodo) / (with a nail)
Ogni giorno lasciando gli incompiuti / unsettleds sull’uscio
Per saltare nel (quello che sembra essere) resto della propria vita
Soiled, helpless and yet on your way to work / unti, impotenti ma comunque sulla via per il lavoro.
Barbara Serdakowski nasce in Polonia nel 1964. A seguito del lavoro del padre si trasferisce in Marocco, dove trascorre l’infanzia tra il deserto del Sahara, le montagne dell’Atlas, i minareti, lo Stretto di Gibilterra e i costanti viaggi in Spagna, Italia e Francia. L’inevitabile ritorno in patria si trasforma invece in una partenza per il Canada, nel 1974, e subito nuove destinazioni: il grande nord, la taiga, le case prefabbricate, le aurore boreali, le riserve indiane. Gli studi a Montreal e altri viaggi ancora, lunghe permanenze in Haiti e in Venezuela che vengono coronate da un ritorno in Europa: l’Italia come scelta di vita con il marito, Cesare Oliva, artista pittore e tre figli nati in Canada. Vive a Firenze dal 1996. Ha pubblicato il romanzo breve Katerina e la sua guerra (Robin edizioni 2009) e le raccolte poetiche La verticalità di esistere linearmente (L’autore libri 2010) e Così Nuda (Edizioni Ensemble 2012). I suoi testi sono inclusi in numerose antologie e riviste letterarie. È membro della Compagnia delle poete.