Stefano Serri, Il mio santuario

Il mio santuario
Dove sono la croce e l’altare
non hanno senso le bandiere.
In santuario ci vado a pregare
e tolgo maschere dal cuore.
A volte c’è buio e nessuno
nel banco a fianco. Sentirmi solo
ha quasi un sapore di buono
con un dio che mi apre le braccia.
Sembra diverso il mio santuario
da quello messo bene in vista sulla faccia
di partiti pubblicani ossessionati
dal censimento dell’amore e della fede,
da chi è degno di baciare o no la croce.
Quando a Dio chiedo tutto il perdono
non domando scusa a nessun partito.
Esco dalla porta in fondo e chiudo piano –
qualcosa resiste: il legno è cristiano
e resta tutto aperto, tutto chiesa.