Elizabeth Roberts MacDonald

a cura di Emilio Capaccio
Elizabeth Roberts MacDonald, nome completo Jane Elizabeth Gostwyck Roberts MacDonald, nacque il 17 febbraio del 1864 a Westcock, nei pressi di Sackville, New Brunswick, Canada. I suoi genitori erano Emma Wetmore Bliss ed il reverendo George Goodridge Roberts, pastore anglicano, nonché rettore di Fredericton e canonico della “Christ Church Cathedral”. Aveva una sorella più piccola, May, e quattro fratelli, il primo dei quali sarebbe diventato il celebre poeta Charles George Douglas Roberts, considerato il Padre dei poeti canadesi. Elizabeth e i fratelli, Charles George Douglas e Theodore Goodridge ricevettero la prima istruzione al “Collegiate School” e successivamente alla “University of New Brunswick” di Fredericton, anche se nel corso della loro infanzia non smisero di studiare per proprio conto, sotto la guida del padre, e di trascorrere interi pomeriggi immersi nelle letture di poesie e libri di letteratura tra gli splendidi scenari dei paesaggi canadesi. Indubbiamente proprio quest’indole e questo contesto ricco di elementi naturalistici e sfondi incontaminati segnarono indelebilmente la lirica della poetessa che si contraddistinse sempre per una soave delicatezza dei versi e per un rimando a elementi della Natura e del Sonno, quale dimensione per evadere ed elevare la fantasia sui paesaggi circostanti: tra i boschi, i corsi d’acqua, lungo le montagne innevate.
Elizabeth iniziò a scrivere le prime poesie molto giovane e collaborò con le più prestigiose riviste letterarie dell’epoca, come: “The Century”, “The Independent”, “Outing Magazine”. Nel 1889 divulgò in forma privata: Poems; una raccolta di quindici lunghe poesie, in cui è già evidente la sua poetica incentrata su elementi onirici e paesaggistici con un canto del sentimento amoroso sempre delicato e soave senza mai scivolare nella prolissità e nella tragicità tipica dei poeti romantici.
A partire dal 1890 insegnò nella “School for the Blind”, ad Halifax, capitale della provincia di Nova Scotia, fino al 1896 quando si sposò con il cugino Samuel Archibald Roberts MacDonald con cui ebbe tre figli: l’ultima, Hillary, scomparve tragicamente prima del compimento del suo primo anno di vita, segnando per sempre la vita della poetessa.
Nel 1899 insieme agli altri due fratelli, Charles George Douglas e Theodore Goodridge pubblicò l’antologia poetica: “Northland Lyrics”, e nel 1906 un’altra raccolta poetica: Dream Verses and Others. Dimostrò anche uno spiccato talento per il genere letterario pubblicando una serie di novelle e racconti per l’infanzia – su periodici quali: “New York Churchman” e “Petersons” – la più famosa delle quali: Our Little Canadian Cousin (1904), novella in dieci capitoli, diventata una celebre storia per ragazzi.
Visse a Fredericton fino al 1912, poi si trasferì con il marito e i due figli, Archibald George e Cuthbert Goodridge, a Nelson, nella Columbia Britannica, e nel 1914, per circa un anno, a Winnipeg.
Nel 1915 lasciò il marito e si trasferì a Ottawa dove risiedevano i due fratelli, la sorella e la madre.
Morì a Ottawa l’8 novembre del 1922.
Dreamhurst
My dream-house fronts the land of hope and dawn;
green fields slope round it, forests guard it close,
rich skies bend over it, and at its back
what sunsets glimmer like the gates of Heaven!
I fain would let you see it. Dear my Friend,
this long low house, the very heart of home –
yet all my words must fail to give its charm.
Some time, some perfect hour, I think will come
when I shall take your hand and lead you so.
Most gladly welcomed, through the dream-land door.
Till then, I bring you what report I may.
At one end, toward the darkling hemlock woods,
my garden stretches, here are old-time flowers,
monk’s-hood and bleeding-heart, forget-me-not;
pink musk and meadowsweet, and many more
from childhood loved, with other stranger blooms
whose names I know not yet – and by the gate
the dear Blue Rose of magic memories,
a rowan-tree, red-berried, canopies
one corner; maples spread their leafy lamps
of bloom and fruitage through the greenery.
(Ah, Love, these quiet paths, this garden ground,
I long to lead you through.)
In front, my house
is sentinelled by lilacs, in whose shade
the lilies of the valley droop their bells.
While toward the road the grassy field dips down.
And out beyond stretch hill and vale and wood
in wide and varying prospect. Standing here
beside my door, I watch the moonlight wake
the earth with longing such as music brings.
So, dear one, when you come in dreams at last,
may moonlight blend with sunset in the sky
and all the air be sweet with lilac-bloom!
Sogno di cime boscose
La mia casa dei sogni s’affaccia su una terra di speranza e d’aurora;
verdi campi discendono intorno, foreste la custodiscono dentro,
ricchi cieli s’incurvano in alto e dietro i loro sfondi,
oh, che tramonti brillano come cancelli del Firmamento!
Sarei lieta se tu potessi vederli. Mio caro Amico
in questa casa larga e piana, fedele cuore della dimora –
tutte le parole devono essere già morte per dare il loro fascino.
Qualche volta, in qualche ora perfetta, penso che torneranno
quando prenderò la tua mano e ti condurrò così.
Più lietamente accolto attraverso la porta dei sogni.
Fin dove riuscirò a condurti con la voce che posso.
A un’estremità, verso il bosco oscurante di abeti
i miei giardini tendono dove sono i fiori di un tempo,
aconiti e cuori sanguinanti, non mi hanno dimenticata;
muschi rosa e olmarie, e tanti altri
della mia amata infanzia con altri estranei fiori
di cui non conosco ancora i nomi – e di là dal cancello
la cara Rosa Blu delle magiche memorie,
un albero di sorbo, rosseggianti mirtilli, pergole a un lato;
aceri che diffondono le loro lampade frondose
di fiori e fruttificazioni attraverso il fogliame.
(Ah, Amore, questi cammini quieti, questa terra di siepi
voglio aprirli soltanto a te).
Davanti alla mia casa
fanno la sentinella i lillà, dentro la cui ombra
i gigli della valle calano le loro campane.
Mentre verso la strada il campo erboso digrada.
E là fuori, nel tratto, la collina e la valle e il bosco
in larghe e diverse prospettive. Restando qui,
accanto alla mia porta, guardo il chiaro di luna
svegliare la terra di desiderio come fa la musica.
Così, mio caro, quando entri nei sogni, finalmente
puoi fondere il chiaro di luna col tramonto del cielo
e tutta l’aria è dolce col fiore di lillà!
A Song of Seasons
Sing a song of Spring-time!
Catkins by the brook,
adders-tongues uncounted,
ferns in every nook;
the cataract on the hillside
leaping like a fawn;
sing a song of Spring-time,
— Ah, but Spring-time ’s gone!
Sing a song of Summer!
Flowers among the grass,
clouds like fairy frigates,
pools like looking-glass,
moonlight through the branches,
voices on the lawn;
sing a song of Summer,
— Ah, but Summer ’s gone!
Sing a song of Autumn!
grain in golden sheaves,
woodbine’s crimson clusters
round the cottage eaves,
days of crystal clearness,
frosted fields at dawn;
sing a song of Autumn,
— Ah, but Autumn ’s gone!
Sing a song of Winter!
North-wind’s bitter chill,
home and ruddy firelight,
kindness and good-will,
hemlock in the churches,
daytime soon withdrawn;
sing a song of Winter,
— Ah, but Winter ’s gone!
Sing a song of loving!
Let the seasons go;
hearts can make their gardens
under sun or snow;
fear no fading blossom,
nor the dying day;
sing a song of loving,
— That will last for aye!
Una canzone delle stagioni
Canta una canzone di Primavera!
Amenti nei pressi del ruscello,
innumerevoli lingue di vipere,
felci in ogni cantuccio;
sul pendio la cateratta
che balza come un daino;
canta una canzone di Primavera
– Ah, ma la Primavera è andata!
Canta una canzone d’Estate!
Fiori in mezzo all’erba,
nuvole come fregate delicate,
stagni come immagini di specchi,
chiari di luna fra i rami,
voci su rotoli erbosi;
canta una canzone d’Estate,
– Ah, ma l’Estate è andata!
Canta una canzone d’Autunno!
Grani di covoni dorati,
il cremisi dei fasci di caprifoglio
ai cornicioni delle casupole,
giorni di chiarezza di cristallo
freddi campi nell’alba;
canta una canzone d’Autunno.
– Ah, ma l’Autunno è andato!
Canta una canzone d’Inverno!
Gelido vento del Nord,
casa e focolare vermiglio,
gentilezza e buona volontà,
abete nelle chiese,
giorno ritiratosi presto;
canta una canzone d’Inverno,
– Ah, ma l’Inverno è andato!
Canta una canzone d’amore!
Lascia che le stagioni vadano;
sotto il sole o la neve
i cuori possono dare i loro giardini;
non temono fiori che sbiadiscono
né giorno morituro;
canta una canzone d’amore,
- giacché durerà per sempre!
Flood-Tide
When the sea sobs by lonely shores,
bleak shores, with shattered boulders strown,
when the dark wind my soul implores
and claims me for its own.–
How weak, how frail the bars that part
this hour from unforgotten years;
the dykes of time are down; my heart
is swept with love and tears.
Alta marea
Quando il mare singhiozza da spiagge solitarie,
desolate spiagge, di sgretolati ciottoli dispersi,
quando il vento oscuro implora la mia anima
e mi pretende per se stesso. –
Come deboli, come fragili, le sbarre che dividono
quest’ora da anni inobliati;
le dighe del tempo sommerse; il mio cuore
è spazzato da lacrime e amore.
In dream’s domain
To some green table-land, beyond our sight
when daytime clips the wings of fancy’s flight,
I came in cool enchanted hours of night.
In that glad world of dream Time cannot reach.
Where true hearts answer truly, each to each,
and glance or touch can utter more than speech,
with hand held fast in hand along the green
dim road we ran, through drifted shade and sheen,
while fresh winds sang our laughing words between.
It seemed that so for ever we could run,-
that all the tangled web of days was spun
and life and youth immortal were begun.
Dream strange and dear, how often in the throng
and stress of duties, like a breath of song
your memory has returned to make me strong.
Nel dominio del sogno
In qualche verde tavola di terra, oltre la nostra vista
quando il giorno abbranca le ali fuggenti della fantasia,
entrai nelle quiete e incantate ore della notte.
In quel lieto mondo di sogno il Tempo non può andare.
Là, i veri cuori fedelmente rispondono, ognuno a ognuno,
e il tatto o lo sguardo più della lingua possono svelare.
Con mano tenni stretto in mano con te la strada verde
e fioca che noi corremmo, in un’ombra vaga e lucente
mentre freschi venti le nostre parole cantavano fra le risate.
Sembrò così che per sempre potessimo correre –
che tutta la trama confusa dei giorni si fosse districata
e la vita e l’immortale giovinezza fosse iniziata.
Sogno strano e caro, come spesso nella folla
e nella pressione dei doveri, qual un alito di canzone,
la tua memoria è tornata a farmi forte!
Reassurance
Now lucent splendours, amethyst and gold
and clearest emerald, flood the western sky,
though all day long dark clouds were heaped on high
and angry winds went racing, icy-cold;
but calm has come with sunset, and behold
where late the pageantry of storm went by,
what dream-bright majesties of colour lie
across the solemn depths of space unrolled.
All beautiful things the heart of man can dream,
deep joy unfaltering, love fulfilled that fears
no parting evermore nor any tears,
youth’s dear desires like beacon-lights that gleam –
when sunset’s luminous miracle appears
how sure, how close those heights of gladness seem!
Rassicurazione
Ora i lucenti splendori, ametista e oro,
e chiarissimi smeraldi, sbalordiscono il cielo occidentale,
benché tutto il giorno lunghe nubi scure si siano ammassate
e venti iracondi imperversassero, freddi-ghiacciati;
ma la calma è arrivata con il tramonto, e volge
ove di recente lo spettacolo del temporale è passato,
come brillante sogno di maestosità del colore dell’inganno
attraverso le solenni profondità dello spazio spiegato.
Tutte le cose belle che il cuore dell’uomo può sognare,
la profonda gioia risoluta, l’amore adempiutosi
che non teme continuamente divisioni né ferita alcuna,
cari desideri di gioventù come faro di luci che brillano, –
quando il miracolo luminoso del tramonto appare
come sicure, come vicine sembrano quelle altezze di felicità!
At the end of the road
Far in the height of the hills
toward the setting sun
nestle the homes our hearts shall reach
when the long day’s work is done –
in the height of the hills of dream
they wait till the hills are won.
Sometimes, when Love makes clear
life’s inner vision fine,
or music breathes its word
of mystery half-divine,
suddenly, out of the dusk,
we see their windows shine.
There, when the setting sun
the spirit with wonder fills,
when the good day’s work is ended
and the voice of welcome thrills,
we shall come to their shelter safe
far in the height of the hills.
Alla fine della strada
Lontano nell’altezza delle colline
verso il sole del crepuscolo
s’annidano le case alle quali i nostri cuori arriveranno
quando s’è fatta la lunga opera del giorno –
nell’altezza delle colline del sogno
aspettano finché le colline non sono vinte.
Qualche volta, quando l’Amore schiarisce
la delicata e intima visione della vita,
o la musica respira la sua voce
di mistero mezzo divino,
improvvisamente, oltre l’imbrunire,
vediamo splendere le loro finestre.
Lassù, quando il sole del crepuscolo
nutre lo spirito di stupore,
quando l’opera buona del giorno è compiuta
e trepida la voce di benvenuto,
arriveremo sani ai loro ricoveri,
lontano nell’altezza delle colline.
The gates of gold
The stormy gold of sunset
burned low behind the trees,
the blue-gray clouds rushed over
like wind-swept argosies.
The gates of Heaven were opened,
and in that moment’s gleam
shone peace past understanding
and love beyond a dream.
I cancelli d’oro
L’oro tempestoso del tramonto
s’accese basso al di là degli alberi,
le nubi grigio-bluastre precipitose in alto,
come galeoni spazzati dal vento.
I cancelli del Cielo furono aperti
e nel bagliore di quel momento
la pace brillò ancor prima della visione
e l’amore oltre un sogno.
Whispering poplars
I hear the whispering poplars
in the hollow by my door;
they sound like fairy waters
beside a magic shore,
they sound like long-lost secrets
of childhood’s golden lore –
the murmuring, nodding poplars
in the hollow by my door.
All night they talk together
beneath the silent sky;
the mountains crouch beyond them
the blue lake sleeps near by –
but still the silver, sibilant
small voices laugh and sigh,
talking all night together
beneath the silent sky.
Pioppi sussurranti
Sento i pioppi sussurrare
sul vano della mia porta;
suonano come acque delicate
accanto a una magica riva,
suonano come lunghi e ultimi segreti
di una saggezza dorata d’infanzia –
i mormoranti, ciondolanti pioppi
sul vano della mia porta.
Tutta la notte bisbigliano adunati
sotto il cielo silenzioso;
le montagne s’acquattano dietro di loro
il lago blu dorme lì vicino –
nondimeno le argentee, sibilanti
piccole voci ridono e singhiozzano,
tutta la notte bisbigliano adunati
sotto il cielo silenzioso.
Snow
Like fairy mist, without a sound,
the white seclusion wraps us round
in isolation sweet, profound.
The old familiar landmarks pass
as faces from a looking-glass,
as dew the sun lifts off the grass;
And childhood memories awake,
a dream for every starry flake,
and hopes no stress of frost may break.
The world fades out; how trivial show
its empty joys, its hollow woe,
beside the vision of the snow!
Neve
Come nebbia delicata, senza suono,
la bianca intimità ci avvolge tutt’intorno
in un dolce isolamento profondo.
I vecchi familiari momenti salienti passano
come facce dentro uno specchio
come rugiada che il sole svapora dall’erba;
e si svegliano le memorie d’infanzia,
un sogno per ogni fiocco stellato,
e le speranze che nessuno sforzo di gelo può spezzare.
Il mondo scivola via; come uno spettacolo triviale
le sue gioie vacanti, il suo cavo dolore,
accanto alla visione della neve!
The quiet land
Into the land of sleep
slowly, when sinks the sun,
out of the garish streets of day
we wander, one by one.
Here are the hopes that drooped
seeming to fail in the strife –
now in our eyes they gaze and smile
with word of endless life.
Here are the homes we planned –
cottage, palace, and hall.
Waiting the tread of our welcome feet
behind the dream-built wall.
Out of the Streets of day
slowly, when sinks the sun,
into the quiet land of sleep
we wander, one by one.
La regione quieta
Nella regione del sonno
lentamente, quando cala il sole,
per le vie sgargianti del giorno
vaghiamo, uno dietro l’altro.
Ecco le speranze che si sono chinate,
sembrano fallire nella contesa –
ora negli occhi ci fissano e sorridono
con una parola di vita senza fine.
Ecco le case che abbiamo progettato –
palazzo cottage e sala.
Aspettando il passo dei nostri piedi benvenuti
dietro il muro costruito dal sogno.
Per le Vie del giorno
lentamente, quando cala il sole,
nella regione quieta del sonno
vaghiamo, uno dietro l’altro.
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