Eva Bourke, Cat with Sill / Gatta con davanzale

CAT WITH SILL
For Leland
The disciple of paradox invented the cat–
solipsism incarnate–
inscribed presence and absence
into her flawless design.
The cat invented the paradox of discipline:
not slip shod unlike us she strolls
through the Spielraum of possibilities
over-arching her night life.
Irony and green Pharaonic gold
between her eye slits
she folds herself Houdini-like into the sill
the overnight case, the desk drawer
taking up little more than 10 or 12 gills
in order to form a perfect ellipse;
your finger following the oval
of her body in repose would estimate
the sum of its distance from the two glittering irises
constant at every point.
Located sill-wise precisely between now and here
she meditates meanwhile
on the principle of immoderation
to which the tip of her tail is aerially connected
and if you could decipher her code
you would find routes of misdeeds
of gratuitous killings mapped out on her pelt
but also evidence of synoptic purpose
tracks of holy pilgrimage
a lifelong quest for bird’s eye views.
If she could choose she would live
with a good companion in a blue-silled cottage
where the sea comes closer every spring
to test her Spielraum
her blanket wisdom
her dark streak, her nine lives.
Eva Bourke, da La latitudine di Napoli, Kolibris 2012
GATTA CON DAVANZALE
Per Leland
Il discepolo del paradosso inventò il gatto–
solipsismo incarnato–
presenza inscritta e assenza
nel suo disegno impeccabile.
Il gatto inventò il paradosso della disciplina:
non ha scarpe slacciate come noi e gironzola
nello Spielraum delle possibilità
che si arcua sopra la sua vita notturna.
Ironia e verde oro faraonico
tra le fessure dei suoi occhi
si ripiega come Houdini sul davanzale
il nécessaire, il cassetto dello scrittoio
occupando un minimo volume
per formare un’ellissi perfetta;
le tue dita seguendo l’ovale
del corpo a riposo stimerebbero
la somma della sua distanza dai due iridi luccicanti
costante in ogni punto
Collocata con la precisione di un davanzale tra qui e ora
lei medita intanto
sul principio di smoderatezza
cui la punta della sua coda è connessa via aria
e potendo decifrarne il codice
troveresti rotte di misfatti
assassinii gratuiti mappati sulla pelliccia
ma anche prove di uno scopo sinottico
tracce di un pellegrinaggio sacro
l’annosa ricerca di quel che vedono gli uccelli.
Se potesse scegliere, vivrebbe con un ottimo
compagno in un cottage dal davanzale azzurro.
dove il mare si avvicina a ogni primavera
per testare il suo Spielraum
il manto della sua saggezza
la sua striatura nera, le sue nove vite.
Traduzione di Chiara De Luca