Gioia

IV
(Tao)
Gioia – o come dire quello spazio del soffio
di colpo dilatato alle dimensioni del cielo
quando l’istante prima: vertigine, angoscia,
chi sa? Incespicavi
a ogni passo sul tuo stesso corpo. Parlare
è impossibile e tu stesso poco degno
di aprire bocca qui, se non, forse, sì,
come un pesce sull’erba
tra le gambe del pescatore che sogna.
L’ombra della lenza non intralcia la corrente,
né la tua mano contratta il tempo che passa,
lascia andare, lascia, perché tutto è perdita
per chi vuole prendere – e nominare è forse altra cosa?
Guy Goffette, da La vita promessa
Gedit, Bologna 2004
Traduzione e introduzione di Chiara De Luca