Juan Marcelino Ruiz, Venganza perra / Vendetta cagna
Esta noche,
meteremos los perros a la alcoba,
les prestaremos
las sábanas, la almohada,
la lámpara de tenue luz
y el pudor tejido en los prejuicios.
Mientras pretenden dormir como la gente
tú y yo tomaremos el patio por asalto:
ladridos al gato del vecino,
a la luna
y a la titilación absurda de los grillos.
Con los dientes
romperemos la cuerda que ata los instintos:
no ser hombre y mujer:
ser hembra y macho;
antes y después de amarnos
moveremos el rabo
para espantar lo que quede en la cordura.
Y después, ya satisfechos
dormir el uno junto al otro
lamiendo agradecido tus orejas,
y cuando el sol dibuje nuestras sombras
ir a rascar la puerta en la cocina:
algún buen hueso quedaría en la cena.
Questa notte,
metteremo i cani nell’alcova,
presteremo loro
le lenzuola, il cuscino
la lampada fioca
e il pudore tessuto nei pregiudizi.
Mentre pretendono di dormire come la gente
tu ed io assalteremo il giardino:
latrati al gatto del vicino,
alla luna
e all’assurdo titillare dei grilli.
Coi denti
spezzeremo la corda che stringe gli istinti:
non essere uomo e donna:
essere femmina e maschio;
prima e dopo esserci amati
muoveremo la coda
per spaventare quel che resta della ragione.
E dopo ormai soddisfatti
dormire l’uno attaccato all’altro
leccandoti le orecchie con riconoscenza,
e quando il sole disegna le nostre ombre
andare a grattare alla porta della cucina:
ci sarebbe un bell’osso rimasto dalla cena.
Traduzione di Antonio Nazzaro