Mariano Pérez Carrasco

a cura di Silvia Rosa
[La biblioteca libro su libro come un muro di cinta di questa tua casa ordinata e linda, silenziosa di voci e gesti, un esercizio di preghiera ripetuto così tante volte, non lasciare non lasciare mai il rifugio della tua ragione declinata in quattro lingue diverse, che si erge ora come un promontorio sopra un cono d’ombra, l’Avenida Goyena fino al caffè Socrates dove ti ho visto arrivare la prima volta, meno di cento passi dalla roccaforte dell’università di Buenos Aires, vestito di un’elegante armatura estiva – irraggiungibile, ho pensato non c’è uno spiraglio uno tra le parole serrate, non ci sono occhi, ho pensato che a bruciare fosse il sole messo a stendere oltre la porta e le finestre chiuse, e tu con il cuore al fresco esule in un monastero di rigore a tracciare il confine, la linea netta del trionfo, ma poi, come succede quando un verso schiude le labbra quasi senza accorgersene, ho immaginato, e non volevo, giuro, le tue mani tremare, come ‘l foco movesi in altura, sui fianchi di una donna o su un foglio stropicciato minuscolo, ché mi hai detto “da ragazzino scrivevo di nascosto e a volte lo faccio ancora”, e intanto che citavi Dante come invocando il tuo maestro d’armi o un padre distante tutto parole e niente abbracci, ho visto in quel segreto d’oro intenso non la cenere del fuoco in cui trascina il desiderio, ma piuttosto il vento caldo della resa e l’odore dell’incenso sull’altare di un autentico abbandono, una preziosa miniatura in cui un bambino tra le dita come fosse una penna stringe una freccia appuntita, e segna in uno specchio lucido un profilo d’uomo, rincorrendo il suo riflesso, che all’infinito muta forma.]
S.R.
Mariano Pérez Carrasco è nato a Buenos Aires nel 1978. Dottore di ricerca in filosofia e critico letterario, insegna filosofia medievale all’Università di Buenos Aires e lavora come ricercatore al Consejo Nacional de Investigaciones Científicas y Técnicas, concentrando il fuoco delle sue analisi sul legame intercorso tra letteratura e filosofia nell’Italia centro-settentrionale del Due-Trecento. Suoi lavori di critica letteraria sono comparsi in numerose riviste argentine e straniere. Ha tradotto Dante e Virgilio Giotti. Nel 2009 ha pubblicato tre libri di poesia in un solo volume dal titolo “Construcción de cenizas” (Alción Editora). Collabora con la rivista semestrale argentina di poesia, traduzione e critica letteraria “Hablar de poesía” (http://hablardepoesia.com.ar/).
TESTI TRATTI DA
“CONSTRUCCIÓN DE CENIZAS Y OTROS POEMAS”
(Alción Editora, 2009)
I
Qué busco entre las manos?
Qué busco en le silencio?
en la noche
en el hiato inexorable
de estos párpados?
Qué busco en la inútil espiral de estos días?
Incendiarme inútilmente entre las hojas del pasado?
Morir? O ser
la curva que traza la hoja en su caída?
I
Cosa cerco tra le mani?
Cosa cerco nel silenzio?
nella notte
nella cesura inesorabile
di queste palpebre?
Cosa cerco nel giro a vuoto di questi giorni?
Bruciare inutilmente tra le pagine del passato?
Morire? O essere
la curva che la foglia segna al suo cadere?
XXXIV
Mi mano no apunta ahora al infinito:
la tierra está aquí.
Buscaba la certeza y el éxito.
Iluso, ¿no? un fármaco para mediocres.
Ahora camino. Extrañamente confiado
en que seré…….un qué indefinible:
signos. La belleza absurda
de las páginas de un diario.
Mi foto en la columna de homicidios.
Esa retórica del escándolo
termina por imponerse, antes o después.
Jean Genet
escribió tres veces El milagro de la rosa.
Yo escribo mil veces el mismo poema.
XXXIV
La mia mano non punta ora all’infinito:
la terra si trova qui.
Cercavo la certezza e il successo.
Illuso, no? un farmaco per mediocri.
Adesso cammino. Stranamente fiducioso
in ciò che sarò……un qualcosa di indefinibile:
segni. La bellezza assurda
delle pagine di un diario.
La mia foto nella cronaca degli omicidi.
Questa retorica dello scandalo
finisce con l’imporsi, prima o dopo.
Jean Genet
scrisse tre volte Miracolo della rosa.
Io scrivo mille volte la stessa poesia.
XXXIX
Vivir es esto: incendiarse cansarse renacer
ordenar esta imagen
componer la figura deshecha en el espejo
Vivir es incendiarse
perseguir esos trazos que se escapan
figuras imprecisas en el aire
esos pájaros o copas de los árboles
aquel vago horizonte de la tarde una inútil
palabra
Vivir es deshacerse sin jamás ser nada
vanas pretensiones de la tarde
Vivir es quemarse en el oro de la luz
en el polvo de vivir
Vivir es incendiarse en el deseo que no sacia
XXXIX
Vivere è questo: ardere stancarsi rinascere
mettere in ordine quest’immagine
ricomporre la sagoma disfatta nello specchio
Vivere è consumarsi
inseguire quelle linee che sfuggono
forme imprecise nel vento
uccelli o chiome di alberi
quel vago orizzonte della sera una vana
parola
Vivere è dissolversi senza mai diventare niente
futili aspirazioni della sera
Vivere è bruciarsi nell’oro della luce
nel pulviscolo dell’esistenza
Vivere è incendiarsi nel desiderio che non sazia
(Traduzione di Silvia Rosa)
ESTRATTI VIDEO:
https://vimeo.com/album/3314360
PRESENTAZIONE. LE ORIGINI ITALIANE:
https://vimeo.com/album/3314360/video/122864095
POESIA E FILOSOFIA:
https://vimeo.com/album/3314360/video/122864096
RIFLESSIONI SUL SENSO:
https://vimeo.com/album/3314360/video/122864198
RIFLESSIONI SUL LINGUAGGIO:
https://vimeo.com/album/3314360/video/122864100
L’IO, LE PASSIONI, LA FELICITÀ:
https://vimeo.com/album/3314360/video/122864098
POESIA, POETICA E AMORE:
https://vimeo.com/album/3314360/video/122864201
LETTURE POESIE MARIANO:
https://vimeo.com/album/3314360/video/122864256
POETI AMATI-LETTURE:
https://vimeo.com/album/3314360
PROGETTI FUTURI:
https://vimeo.com/album/3314360/video/122864202
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