Mary Montague, Stain / Peccato
Stain
Autumn sprinkles the woods with spice, and trees
cast for the privilege. This is the price
of divestment: the chestnut, profligate
with lemon and jasmine; beech, steeped in a glaze
of paprika, turmeric—a richness of savour
next to oak’s dry coriander and cumin;
mustard of sycamore; pine’s fresh bay leaf;
and bracken, faded to ginger and sage.
Berries of rowan lend a dash of chilli,
and, where a tea-dark mulch dresses the paths,
throngs of willowherb wave fronds of cinnamon.
The silk of leaf is squandered with spendthrift
flourish on the feast of fall, riot
of original stain seeping slowly through.
Mary Montague, Tribù, Edizioni Kolibris 2013
Peccato
L’autunno cosparge i boschi di spezie, e alberi
si contendono il privilegio. È il prezzo
della spoliazione: il castagno, dissoluto
con limone e gelsomino; faggio, immerso in una glassa
di paprika, curcumina – una ricchezza di sapori
vicina al coriandolo e al cumino della quercia;
mostarda di sicomoro; fresco alloro di pino;
e felce, smorzato in zenzero e salvia.
Bacche di sorbo prestano un pizzico di chili,
e, dove un pacciame di tè nero riveste i sentieri,
mucchi di epilobio scuotono fronde di cannella.
La seta della foglia è dissipata dal prodigo
mulinello nella festa della caduta, sommossa
del peccato originale che lentamente s’insinua.
Traduzione di Chiara De Luca