Patrick Williamson

Da Nel santuario, Samuele Editore, 2013, traduzione di Guido Cupani
Wood
Whirl, leaves, see
the old trunk, the other
side, eyeholes
barely wide, light
licking up the rough,
a springboard shoots out
to hallow welkin, the
fallen wood cruxes
dig into dark green
nothing but bark,
rivulet-dried
hard to the sap –
the other
side, ditch,
scurrying woodlice,
soulless scrub
some-one else’s pile.
Legno
Vortice, foglie, guarda
il vecchio tronco, l’altro
lato, solo un occhio
appena aperto, ruvidità
lambita dalla luce,
braccio proteso
nella sacra volta, le
croci di legno caduto
scavano nel verde cupo
solo corteccia,
rivolo secco
duro alla linfa –
l’altro
lato, lo scolo,
brulichio di tarme,
cespuglio senz’anima
il cumulo di un altro.
Gently
Winds blow,
swirl away dust,
inside shivers, you
the ghost tree, papery
napkins that furl,
tremble in a breeze, see
life pockets inner
fruit, all else is less
important, small deaths,
dusk of winter –
a dove pales,
ruffles for flight.
Delicatamente
Soffiano brezze,
avvoltolano polvere,
dentro i brividi, tu
l’albero di carta, velina
accartocciata
tremi nella brezza, vedi
la vita intascare il frutto
nascosto, tutto il resto è meno
importante, morti minute,
annottare d’inverno –
una colomba sbianca,
s’inarca per il volo.
Moonscale
Delicately fragranced
the outline of the shadow
you cast
clarity through the window
frame
this untouchable light.
Blackstained, the ground
silk has no centre
the shining field no before
no after the fence.
Horizons eliminated
the stark relief
of twisting silhouettes
evidence
the existence of light
clouded for an instant.
Scaglia di luna
Delicato profumo
il contorno dell’ombra
ai tuoi piedi
chiarità nel riquadro della
finestra
questa luce impalpabile.
Non ha centro il drappo di seta
inondato di buio
lo splendido campo, né davanti
né dietro il recinto.
Cancellati orizzonti
il netto rilievo
di profili allacciati
ne è prova
l’esistenza di luce
per un attimo in ombra.
Afterwords
Reach for the axe on the wall,
smash your fist on the table glass,
I will always love you.
Cut the stiffness, let speech
break into fragments –
uncomfortable, held back.
Step through a minefield
of niceties, choosing your words.
I want to get blotto, fly
into the light-filled valley
away from the Phoenix,
to the source of being.
Postilla
Prendi l’ascia sul muro,
rompiti il pugno sul tavolo di vetro,
io ti amerò per sempre.
Basta con le moine, il discorso
lascialo andare in pezzi –
fastidioso, trattenuto.
Varca il campo minato dei convenevoli
scegliendo le parole.
Voglio prendermi una sbornia, volare
nella valle inondata di luce,
via dalla Fenice,
alla fonte dell’essere.
The yew
cannot be touched
its height surveys all
its bark lies in strips
on the rotten earth
its berries splat red stuff
its kernel is poison
the yew has withstood
tempests, war, foulness
its needles say
words are mere gusts
its roots converse
with the bedrock
it sought the light
it found shade.
Il tasso
non lo si può toccare
sovrasta ogni cosa in altezza
la sua corteccia giace
a brandelli sulla terra marcia
le sue bacche spremono materia rossa
il suo gheriglio è veleno
il tasso ha sopportato
tempeste, guerre, orrore
i suoi aghi dicono
il vuoto refolo delle parole
le sue radici discorrono
con la dura roccia
cercava la luce
trovò le tenebre.
Morning
Behind me, the door swings shut,
the wind has gone, light fragments.
I scrutinize through misted glasses,
My mother has a vivid response, tenses.
I take note of all possible intrigues.
The first soot-black cup hits the senses.
My mother speaks a fibrous language,
I undulate like the ocean, prostrate.
I am your heir on this earth,
guardian of your memory, earthbound in recesses
of your history, of your love.
Mattino
La porta si chiude alle mie spalle,
il vento è calato, frammenti di luce.
Scruto attraverso lenti appannate,
mia madre risponde di slancio e s’acciglia.
Prendo nota dei possibili intrighi.
La prima tazza nera di fuliggine.
Mia madre parla una lingua fibrosa,
io beccheggio come oceano e mi prostro.
Sono il tuo erede sopra questa terra,
custode della tua memoria sepolta nei recessi
della tua storia, del tuo amore.
Final credits
Huddled, the flickering stops
abruptly, test card, hum;
House for company, listen.
Where now? The Rayburn glows
the fridge blazes, blink
a smack of bottled milk scolds.
What else? Dim passage ways,
creaking stairs, stride up,
the parliament that creeps to one,
blackout lights, cloud.
Clammy. Shut out night screeches,
moon probes a model plane.
Turn, as the house wakes,
face the wall, another rotten day.
Titoli di coda
Rannicchiato, il tremolio di colpo
tace, sospeso, un sibilo;
ascolta, la casa come compagna.
Dove si va? Il Rayburn brilla
divampa il frigorifero, ammicca,
un sorso di latte freddo
mi rimprovera.
Cos’altro? Corridoi oscuri,
scale cigolanti, sali ad ampie falcate,
la pendola insegue l’ora,
luci oscurate, una nube.
Viscido. Stride la notte chiusa fuori,
la luna ispeziona un aeroplano
giocattolo. Mi giro, la casa si sveglia,
di fronte al muro, un altro giorno marcio.
Da Beneficato, Samuele Editore, 2015
I became, after death,
even more intense
I ran away leaped down
as a boy remarkable
in my fifties inspired
with flight that same night
boasted I can
how I ran hell flew
in terrific shape
sturdy naked sides so
his bones crumbled
nothing but soot
Diventai, post-mortem,
ancora più deciso
fuggii balzai
come ragazzo notevole
a cinquant’anni ispirato
alla fuga la notte stessa
urlai che potevo
come corsi cristo volavo
in forma smagliante
turgido il fianco nudo e
le sue ossa si sbriciolarono
sporcizia, nient’altro
Meeting after all
the judge
somewhat flat-faced
cordial
offered a cup
vigilance
the ironic weight of this
if genuine
was treatable
judge said
to the hard edge
your works
weren’t good enough
Incontrare alla fine
il giudice
viso inespressivo
cordiale
mi ha offerto una tazza
diffidenza
peso ironico di tutto ciò
se era genuino
si poteva curare
disse il giudice
alla pena più dura
le tue opere
non erano abbastanza buone
He stopped me
see what I mean
death and rebirth
the soul’s journey
past the gates of death
hold it
go for that
thing called
love
Mi fermò
capisci che intendo
morte e rinascita
viaggio dell’anima
oltre i confini della morte
calma, calma
cerca quella
cosa chiamata
amore
Unusually free
lifted into flight
believed the wicked
improved my position
kindliness patience sanity
keep my mouth shut
far beyond this
many people whispered
dumb
being entirely separate
Libero come non mai
sollevato in volo
credevo che i dannati
mi mettessero in buona luce
gentilezza pazienza senno
tenere la bocca chiusa
ben oltre a ciò
molti sussurravano
stupido
mi erano del tutto separati
So I kept thinking
about fate
I couldn’t tell him
what good was betrayal
a man should believe
words, words, words
it’s wonderful
starry heavens
moral majesty
one the other
plenty of
immortality
Così rimuginai
sul fato
non sono riuscito a dirgli
a che valeva il tradimento
un uomo dovrebbe credere
parole, parole, parole
che meraviglia
cielo stellato
splendore morale
uno l’altro
immortalità
a non finire
Broken in a terrific state
through the crackling
current, desperate
so man came out
so to speak
how furiously pale
I thought strangely
he could not cross over
trying to dodge
he clapped his hand, wanted
you alone?
alone. I’m alone.
Rotto in condizioni pietose
in mezzo al crepitio
della corrente, disperato
così l’uomo venne alla luce
per così dire
furiosamente pallido
stranamente pensai
non potesse guadare
provando a schivare
batté la mano, volle
sei solo?
solo. Sono solo
My job in the bag
muttering drunken
had little to say
if you’d like to go
I don’t feel quite ready
I told you it was just
we’ve known
written about each
cheerful season for us
if I have to go
I can count on you
Compiuto il lavoro
borbottando ubriaco
non avevo granché da dire
se desideri andare
non mi sento ancora pronto
te l’ho detto era solo
quel che abbiamo saputo
scritto di ciascuna
allegra stagione per noi
se devo andarmene
posso contare su di te
Casa della Poesia di Milano, Palazzina Liberty, Amos Mattio e Alessandro Canzian propongono una serata di Poesia Internazionale con Patrick Williamson (Nel santuario, Samuele Editore 2013, collana Scilla, prefazione di Anne Talvaz; Beneficato, Samuele Editore 2015, collana Scilla, prefazione di Guido Cupani) e Nguyen Chi Trung (“Venti”, Samuele Editore 2014, collana Scilla, prefazione di Zingonia Zingone)
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4 comments
Grazie molto! Many thanks for putting up details of my poetry and the event.
Patrick Williamson
Many thanks for putting up my work and flagging the event in Milan. Grazie bene!
Thank you for your poems Patrick. I’m glad to have had the opportunity to host them, it’s a pleasure and an honour for us and a good chance for our readers. All the very best and good luck in Milan! Chiara De Luca
Hope to see you there or at another event! Best for now P