Rose Ausländer

Traduzione di Chiara De Luca
Da Im Aschenregen die Spur deines Namens [Nella pioggia di cenere la traccia del tuo nome] Fischer Verlage 1984, L’edizione bilingue è appena uscita per Kolibris
Heu
Fragt keiner nach den Libellen
(pfeilblau gestrichelt die Luft)
und dem Fiebergesicht der Sonne
entbrannt im See
Der Mann mit Sense
mäht den Atem
in Gras und Libellen
fragt keiner nach ihm
Orangerot hängen
die Schöße des Mohns
Heu duftet nach Schlaf
Trauerweiden klagen
ihr Leid dem See
der Mann mit Sense mäht
Garben aus blauen Libellen
mäht zu Heu
das Heute
Fragt keiner keinen
wer heute einschlief
im Mohnheu
Fieno
Nessuno chieda delle libellule
(striata da frecce azzurre l’aria)
e il viso di febbre del sole
s’infiamma nel mare
L’uomo con la falce
miete il respiro
d’erba e libellule
nessuno chieda di lui
Rosso-arancio pendono
i grembi del papavero
odora di sonno il fieno
Salici piangenti confidano
al mare il proprio dolore
l’uomo con la falce miete
in fasci libellule azzurre
mietendo fa fieno
dell’oggi
Nessuno chieda a nessuno
chi oggi si addormenti
nel fieno di papavero
Blinde Gesten
Trauerweiden
Melancholiker
mit hängenden Schultern
schaukeln wie Betende
Blindes Binsengewühl
mückenbevölkert
schläft der Sommer
im Schlamm
Verzauberte Wanderer
Zigeunerwolken
bald fallen sie
im Kampf mit Gegengewölk
Freiheitshungrig
von der Bergkette losgerissen
Lawinen
Von blinden Gesten
beschützt bedroht
du Knochengerüst
mit wechselnden
Fragen und Fahnen
Gesti ciechi
Salici piangenti
malinconici
con spalle spioventi
dondolano come oranti
Cieca ressa di giunchi
popolata di zanzare
dorme l’estate
nella melma
Pellegrine incantate
le nubi zingare
ben presto cadono
nella guerra con l’ostile nuvolaglia
Affamate di libertà
si sciolgono dalla catena
montuosa le slavine
Da ciechi gesti
protetto minacciato
tu scheletro
con mutevoli
domande e bandiere
Fieber Il
Rot grüßt die Azalee
den rebellischen Tag
er gießt eine Schweißflut
durchs Fenster
durchnäßt meine Haut
Ich schwimme zur Kalkinsel
hinter dem Horizont
während die Plapperwelt
untergeht
Gerettet und trostlos
komm ich zurück
ins frierende Zimmer
grüße die standhaft rote Azalee
und schreibe diesen
trocknen Bericht
Febbre II
Rossa saluta l’azalea
il giorno ribelle
versa un fiume di sudore
dalla finestra
m’inzuppa la pelle
Nuoto verso l’isola di calce
dietro l’orizzonte
il mondo di ciarle
sprofonda
Salva e desolata
torno indietro
nel cielo infreddolito
saluto l’azalea fermamente rossa
e scrivo questo
asciutto resoconto
Östlich
Immer singt der Samowar
Kümmelbrotduft
würzt das Zimmer
Zwei Herzkirschen auf Stengeln
übers Ohr gehängt
Kartoffeln auf Kohlen rösten
komm sei unser Gast
Unter Harztränen im Herd
bricht der Tannenast zusammen
Sonntags die bunte Tracht
Tanz und Harmonika
Im Wodka
funkelt das Messer
A Ovest
Sempre canta il Samovar
profumo di pane al cumino
condisce la stanza
Due ciliegie appese
per gli steli all’orecchio
Patate ad arrostire sul carbone
che venga il nostro ospite
Sotto lacrime di resina nel focolare
si spezza il ramo d’abete
Di domenica l’abito variopinto
danza e armonica
Nella vodka
scintilla il coltello
Afghanistan
In Afghanistan wachsen Teppiche
aus Fingerwurzeln die Schönheit
ist ein verschleiertes Mädchen mit Phosphoraugen
kauf Jugend bei der klirrenden Luft
der erznen Sonne
Nachts ein Messer die Ebenholzgrenze
schwarz der Schnee
des Eisbergs Kristallherz verschlossen
unter dem Schleier gefrorener Wangen
glitzert der Starrsinn der Sterne
Taschen die Teppiche tragen
tragen das Land Taschen aus Löchern
rollen Dukaten in den Schnee
in die Hände der Krämer
o die schönen Augen der Kinder
tragen den Kobalthimmel
kauf Finger und mandelförmigen Glanz
Karawanen Kamele gepeinigte Esel
tragen zu Markte das Elend
aus blühenden Teppichen
im Wasser tanzt der Typhus
in hilflosen Leibern
Lüfte den Schleier
verwunschten die Augen der Göttin
Schlangen schlafen im Korb
es ist Frühling und Winter
nimm deine Jahre in Kauf
der Krämer hat kostbare Stoffe
verwoben mit Sonne Schneeglanz
Blut und Verzicht
Afghanistan
In Afghanistan crescono tappeti
dalla radice delle dita la bellezza
è una ragazza velata dagli occhi di fosforo
compra gioventù dall’aria tintinnante
del sole di bronzo
Di notte un coltello i confini dell’ebano
nera la neve
chiuso il cuore di cristallo dell’iceberg
sotto il velo delle guance gelate
scintilla la tenacia delle stelle
Borse portano tappeti
portano il paese borse da buchi
rotolano nella neve ducati
nelle mani dei bottegai
oh gli occhi belli dei bambini
portano il cielo di cobalto
compra dita e uno splendore a mandorla
Carovane cammelli asini martoriati
portano al mercato la miseria
fatta di fioriti tappeti
in acqua danza il tifo
nei cadaveri inermi
Ventila il velo
maledetti gli occhi della dea
serpenti dormono dentro la cesta
è primavera ed è inverno
metti in conto i tuoi anni
il bottegaio ha stoffa preziosa
intrecciata con splendore di neve
sangue e rinuncia
Versöhnung
Wieder ein Morgen
ohne Gespenster
im Tau funkelt der Regenbogen
als Zeichen der Versöhnung
Du darfst dich freuen
über den vollkommenen Bau der Rose
darfst dich im grünen Labyrinth
verlieren und wiederfinden
in klarerer Gestalt
Du darfst ein Mensch sein
arglos
Der Morgentraum erzählt dir
Märchen du darfst
die Dinge neu ordnen
Farben verteilen
und wieder
schön sagen
an diesem Morgen
du Schöpfer und Geschöpf
Pacificazione
Ancora un mattino
senza fantasmi
nella rugiada scintilla in pegno
di pacificazione l’arcobaleno
Ti è concesso gioire
della forma assoluta della rosa
nel verde labirinto ti è concesso
perderti e ritrovarti
in una più chiara figura
Ti è concesso essere un essere
umano ingenuamente
Ti racconta il sogno del mattino
ragazza ti è concesso
dare un nuovo ordine alle cose
distribuire colori
e dire nuovamente
bello
in questa mattina
sei tu creatore e creatura
Daran
An der Leichtigkeit
mit der du verteilst
deinen Atem
an alle
nicht verkürzest
den Anteil an Schatten
erkenne ich dich
Licht
Da questo
Dalla levità
con cui distribuisci
a tutti
il tuo respiro
senza ridurre
la parte d’ombra
ti riconosco
luce
Fieber I
So stiegen Flut und Angst
es ging ja ums Leben
wir rangen mit Noah
aber er rang nicht mit
Gott
ließ uns fallen
Quecksilberlicht
Moses schlägt ans Glas
es färbt sich purpurrot
Dies ist Feindesland
jeder Atemzug bedroht
An der Grenze zwischen
Flut und Feuer
Wolken im Bart
steht der Prophet
MORGEN sagt er
Wer MORGEN hört
glaubt an Wunder
Sie kommen gestern – Schatten
ein Rabenschwarm
über dem Schnee
der heiße Laken webt
Febbre I
Così montarono marea e paura
ne andava della vita
lottavamo con Noé
ma lui non lottava con noi
Dio
ci lasciò cadere
Luce argento vivo
Mosé batte il vetro
che s’imporpora
È la terra del nemico
ogni respiro una minaccia
Al confine tra
fuoco e flusso
nubi nella barba
sta il profeta
DOMANI dice
chi sente DOMANI
pensa al miracolo
Vengono ieri – ombre
uno stormo di corvi
sulla neve
che tesse bollenti sudari
Nata nel 1901 nella comunità ebraica di lingua tedesca di Czernowitz, Bucovina, che a quell’epoca era una provincia dell’impero austro-ungarico, Rose Ausländer ha vissuto entrambe le Guerre mondiali. Avendo scelto di studiare a Vienna da ragazza, fu costretta all’esilio fino alla fine della Prima Guerra Mondiale, senza poter tornare a casa fino al 1919. Nel 1921 seguì il futuro marito negli Stati Uniti. Nel 1928, dopo un matrimonio durato solo pochi anni, la Ausländer tornò a Czernowitz, nell’attuale Romania, per assistere la madre invalida. Il padre morì nel 1920. All’inizio degli anni Trenta Rose Ausländer si trasferì nuovamente negli Stati Uniti. Nel 1939, con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, raggiunse la madre a Czernowitz. Nel 1941 i nazisti e i loro alleati occuparono la Romania. Rose e la madre furono confinate nel ghetto ebraico insieme ad altri 60,000 ebrei di Czernowitz. Prima della fine della Seconda Guerra mondiale, 55,000 degli ebrei di Czernowitz furono assassinati dai nazisti. Rose Ausländer riuscì a sopravvivere per tre anni all’occupazione nazista, ora perché destinata ai lavori forzati, ora vivendo da clandestina. Durante la vita in clandestinità, conobbe il grande poeta Paul Celan, anch’egli originario di Czernowitz. Durante la primavera del 1944 i russi occuparono la città e liberarono gli ebrei. Rose Ausländer iniziò a lavorare come libraia. All’inizio degli anni Sessanta, ritornò in Europa. Poiché la sua città natale era ora parte dell’Ucraina, la Ausländer si stabilì a Düsseldorf, in Germania, dove visse in una piccola comunità di ebrei emigrati da Czernowitz. Tutte le poesie scritte dalla Ausländer dopo la Seconda Guerra mondiale fanno riferimento, spesso esplicitamente, alle esperienze da lei vissute durante l’Olocausto. La lingua delle sue poesie successive divenne via via più essenziale e scarnificata, probabilmente influenzata dalla frequentazione con Paul Celan. Verso la fine della sua vita, Rose Ausländer ricevette un tardivo quanto meritato riconoscimento. Molte sue raccolte poetiche vennero pubblicate e in Germania le furono assegnati numerosi prestigiosi premi di poesia. Rose Ausländer morì nel gennaio del 1988, continuando a scrivere fino all’ultimo anno della sua vita.
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