Se non sono risorto spingendo
tutta la polvere via dalla porta
se nel campo ho lasciato marcire
la spiga – non volevo colpirla –
se al vento non ho opposto il respiro:
scusate se non sono vissuto
abbastanza curioso sul dopo.
Perdonate a un poeta
il motore truccato
la fine delle ali.
Ho smosso qualche sasso: credevo
che un po’ di verde ne sarebbe nato.
Le rotaie non le ho accompagnate
trascurando stazioni – era un viaggio
dietro sbarre continue: ignoravo
che in terra ogni crepa è una rotta.
Forse il muro aspettava parole
e in certe pietre era inscritto il nome.
Le pareti della stanza troppo azzurre
e finestre troppo aperte…ma un poeta
se non scrive sulla luce a cosa serve?